Benino, il Vinaio, Ciccibacco...
Nella sezione presepiale del Museo Nazionale di San Martino a Napoli, si può ammirare il più celebre presepe napoletano: il Presepe Cuciniello. Michele Cuciniello (1823- 1889) era architetto, commediografo e grande collezionista "pastori", le statuette per presepe. Egli donò i circa 800 pregiatissimi pezzi che compongono il presepe. Il Presepe Cuciniello fu inaugurato il 28 dicembre del 1879. Cuciniello curò lui stesso la scenografia coadiuvato dall'architetto Fausto Niccolini, dallo scenografo Luigi Masi per le pitture del paesaggio e da Luigi Farina per l’esecuzione dello "scoglio".
Michele Cuciniello
Foto da Wikipedia
Questo predsepe monumentale, si sviluppa su un'intera parete della sala che anticamente ospitava le cucine della certosa. Un'idea geniale del Cucinello e stata il taglio di parte della volta, che riesce a creare un particolarissimo gioco di luce, a cuio si aggiunge l’effetto di accensione e spegnimento che simula, così, l’alternarsi del giorno e della notte. La parte inferiore è animata da decine di personaggi e si suddivide in tre grandi parti: l'annuncio ai pastori, in una zona piuttosto “rustica”. I personaggi rievocano il popolino di Napoli che a quel tempo, era composto in particolare da mendicanti, contadini e pastori. Al centro domina la sacra famiglia, inserita all’interno di un templio romano in rovina, secondo la tradizione inaugurata dai Padri Gesuiti. Il tempio evoca le scoperte dei siti archeologici di Pompei e di Ercolano ed simboleggia la vittoria del cristianesimo sul paganesimo.. A destra si trova la grande taverna che si trova in una casa a due piani; al secondo piano si accede mediante una scala all’aperto, come nelle case di campagna. La casa del presepe Cuciniello è diventata celebre anche grazie alle numerose repliche che ne sono state fatte dagli artigiani di San Gregorio Armeno.
Queste tre parti sono raccordate da alture in lontananza che costituiscono lo “scoglio”. Qui Cuciniello tornò alla sua antica professione di architetto. La vasta “commedia umana”, rappresentata dai personaggi che compongono le varie scene si collega, invece, all'attività di commediografo del collezionista.
Il Museo Nazionale di San Martino è ospitato all'interno della Certosa di San Martino. Presenta testimonianze della storia di Napoli dall'epoca borbonica fino al periodo postunitario.
Da Brundarte- http://www.brundarte.it
La sezione presepiale, ubicata nella zona dove erano le cucine dell’antica Certosa, ruota intorno al grandioso Presepe Cuciniello, certamente il presepe del Settecento più celebre di Napoli del tipo definito “colto”, conosciutissimo anche all’estero. Oggi occupa una intera sala a lui dedicata ed è senza dubbio un vero e proprio capolavoro di arte presepiale napoletana.
Da Wikipedia - Il museo si compone di numerose sezioni ospitate in diverse sale della certosa, tra cui negli ambienti del Quarto del Priore, nella farmacia, nel refettorio, nelle celle dei certosini, nell'antica foresteria o in alcune sale del secondo piano del chiostro grande. Le sezioni museali sono: la sala delle Carrozze, la sezione navale, la raccolta Orilia, la Quadreria della certosa (all'interno degli ambienti del Quarto del Priore, con opere pittoriche e scultoree già dell'antica quadreria o comunque provenienti dal complesso religioso), la sezione presepiale, il museo dell'Opera (all'interno delle sale al pian terreno del chiostro grande), la sezione delle memorie e immagini della città (al pian terreno e al primo piano del chiostro grande), la sezione delle arti decorate e quella teatrale (entrambe al primo piano della certosa), la collezione Rotondo (negli ambienti che danno sul cortile interno) e infine il Gabinetto di stampe e disegni (al primo piano dell'edificio)
Foto Di Lalupa - Opera propria, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org
La Certosa di San Martino e il Castel Sant'elmo, dominano Napoli dalla collina del Vomero. Dal belvedere antistante si gode di un panorama mozzafiato
Foto Di Pietro Scerrato, CC BY 3.0, commons.wikimedia.org
Il Presepe Napoletano: una tradizione antichissima che viene continuata e rispettata dagli artigiani delle botteghe napoletane.
La via più celebre, dove trovare i "pastori" è Via San Gregorio Armeno, nel pieno Centro di Napoli. Qui gli artigiani si tramandano di generazione in generazione la maestria e le tecniche più sofisticate per realizzare le proprie opere in terracotta, modellando i personaggi nei minimi dettagli, e vestendoli con stoffe pregiate. Il riferimento è il Presepe Napoletano del '700, di cui si può ammirare uno splendido esempio nel Museo di San Martino.
I personaggi del Presepe Napoletano hanno un valore simbolico importante: si rifanno, talvolta, ai culti pagani preecedenti al cristianesimo, culti che hanno radici profonde, oppure simboleggiano le virtù e i princìpi della fede cristiana.
Quelli che non possono mancare nel Presepe Napoletano sono questi:

Benino

Il Vinaio

Ciccibacco

Il Pescatore

I due compari

La zingara

I Re Magi
Il Presepe Napoletano ha una storia antica, che risale addirittura all'anno 1000!. Ancora oggi, nelle case napoletane, nel periodo natalizio, le famiglie si dedicano alla realizzazione del presepe, con i personaggi acquistati in Via San Gregorio Armeno o con i pastori ereditati dai genitori o dai nonni.
Si sceglie un tavolo o un mobile adatto e si inizia con il creare le montagne con la carta roccia, per poi posizionare le casette. I più abili, naturalmente, si cimentano con la realizzazione delle proprie casette, riciclando scatole e scatolette, da decorare con i colori a tempera.
Si utilizza il muschio per un effetto più realistico; con la carta stagnola si crea il fiume dove l'acqua scorre realmente, grazie agli accessori che si possono comprare in Via San Gregorio Armeno.
Alla fine, l'intera famiglia si raccoglie in ammirazione del proprio lavoro.
Ma, a dire il vero, non a tutti piace il presepe: è indimenticabile la celeberrima scena di "Natale in casa Cupiello" dove il grande Eduardo De Filippo è alle prese con la realizzazione del suo Presepe e chiede al figlio: "te piace 'o presepe?" E lui risponde "nun me piace!"
Un po' di storia - da Wikipedia
Il presepe napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento.
L'arte presepiale napoletana si è mantenuta tutt'oggi inalterata per secoli, divenendo parte delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite della città. Famosa a Napoli, infatti, è la nota via dei presepi (via San Gregorio Armeno) che offre una vetrina di tutto l'artigianato locale riguardante il presepe. Inoltre, numerosi sono i musei cittadini e non (come il museo di San Martino o la reggia di Caserta) nei quali sono esposti storici pezzi o intere scene ambientati durante la nascita di Gesù.
... Nel Seicento il presepe allargò il suo scenario. Non venne più rappresentata la sola grotta della Natività, ma anche il mondo profano esterno: in puro gusto barocco, si diffusero le rappresentazioni delle taverne con ben esposte le carni fresche e i cesti di frutta e verdura e le scene divennero sfarzose e particolareggiate (Michele Perrone fu tra gli artisti principali in questo campo), mentre i personaggi si fecero più piccoli: manichini in legno o in cartapesta saranno preferiti anche nel Settecento.
Il secolo d'oro del presepe napoletano è il Settecento, quando regnò Carlo III di Borbone. Per merito della fioritura artistica e culturale in quel periodo anche i pastori cambiarono il loro sembiante. I committenti non erano più solo gli ordini religiosi, ma anche i ricchi e i nobili.
Una delle collezioni più ricche e più grandi di presepi nel mondo si trova nel Museo Nazionale Bavarese (Bayerisches Nationalmuseum) a Monaco di Baviera. La maggior parte della collezione è arrivata al museo dalla collezione privata di Max Schmederer.
Ma il Museo della Certosa di San Martino è certamente il punto di riferimento per gli studi sul presepe Napoletano, oltre ai ricchi presepi ancora conservati integri a Napoli e altrove. Forse il più celebre e acclamato esempio di presepe napoletano è il presepe Cuciniello realizzato tra il 1887 e il 1889 ed esposto a San Martino; un altro celeberrimo, esposto talvolta a palazzo reale, è il Presepe del Banco di Napoli che possiede anche statuine realizzate nel Settecento da Lorenzo Mosca.Nel Novecento questa tradizione è gradualmente scomparsa, ma oggi grandi presepi vengono regolarmente allestiti in tutte le principali chiese del capoluogo campano e molti napoletani lo allestiscono ancora nelle proprie case.